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La placca è un nemico silenzioso. Invisibile a occhio nudo, si deposita ogni giorno sui denti e, se non rimossa, diventa la principale responsabile di carie e gengiviti.
Il punto è che… pensiamo di lavarci bene i denti, ma in realtà spesso rimangono zone trascurate che non vediamo.
Lo dico perché lo vedo tutti i giorni in studio: pazienti convinti di spazzolare correttamente che poi, alla prova dei fatti, hanno ancora placca nelle zone posteriori, vicino alle gengive o tra i denti.
Ed è normale! Nessuno ci insegna a “verificare” se il nostro spazzolamento funziona.
Ecco perché amo proporre un piccolo strumento educativo: le pastiglie rivelatrici di placca.
Cosa sono e perché le trovo utilissime
Sono piccole compresse che si masticano come una caramella. Contengono coloranti alimentari sicuri e atossici che si legano alla placca e la colorano di rosso, viola o blu.
In pochi secondi, davanti allo specchio, il sorriso diventa una sorta di “mappa” che mostra dove hai pulito bene e dove invece lo spazzolino ha lasciato residui.
È un feedback immediato, quasi un gioco – ma con un impatto enorme sull’igiene orale.
Per i bambini è divertente, per chi porta apparecchi è utilissimo, per gli adulti è un modo concreto per capire davvero quanto la propria routine sia efficace.
Come si usano (nella pratica quotidiana)
Il procedimento è semplice:
- Lavati i denti come fai di solito.
- Mastica la pastiglia fino a scioglierla.
- Passa la saliva colorata su tutti i denti e gengive per circa 30 secondi.
- Sputa e fai un risciacquo leggero.
- Guardati allo specchio: le zone rimaste colorate indicano la placca non rimossa.
A quel punto puoi ripassare con lo spazzolino proprio su quelle aree, finché il colore sparisce.
È una vera “palestra” per allenare la tecnica: non basta lavare i denti, bisogna imparare a farlo bene.
Quanto spesso usarle
Molti mi chiedono: “Ma devo usarle tutti i giorni?”
La risposta è no.
Le pastiglie rivelatrici sono un supporto educativo, non un prodotto quotidiano.
Il mio consiglio è di usarle almeno una volta al mese come check-up casalingo.
Nei bambini che imparano a lavarsi da soli, o nei ragazzi con apparecchi, può essere utile usarle anche più spesso (1-2 volte a settimana) finché non acquisiscono manualità.
L’importante è che diventino un alleato per la consapevolezza, non un obbligo.
Qualche consiglio pratico
- Età: meglio dai 6 anni in su, quando i bambini sanno sputare senza ingoiare.
- Macchie: il colorante può tingere temporaneamente la lingua o le gengive, ma sparisce da solo in poche ore.
- Dove usarle: sempre in bagno, davanti allo specchio e con un adulto vicino nei bambini.
- Piccolo trucco: trasformatele in un gioco in famiglia – una “gara a chi si lava meglio i denti”. I bambini imparano più in fretta se si divertono.
Perché le propongo anche in studio
Durante le sedute di igiene professionale, utilizzo le pastiglie rivelatrici con i pazienti.
È incredibile quanto sia più efficace mostrare “nero su bianco” (o meglio, rosso su bianco) dove rimane la placca, rispetto a mille spiegazioni teoriche.
Spesso chi le prova in studio mi dice: “Non pensavo di lasciare così tanto dietro i molari!” oppure “Adesso capisco perché le gengive sanguinano sempre nello stesso punto”.
Per me, questo è educazione alla salute: dare strumenti pratici e visivi che motivino le persone a migliorare.
In conclusione
Le pastiglie rivelatrici di placca sono un piccolo segreto che rende l’igiene orale più consapevole ed efficace.
✔️ Ti mostrano dove sbagli
✔️ Ti insegnano a migliorare la tecnica
✔️ Aiutano a prevenire carie e gengiviti
Il mio consiglio è chiaro: usale almeno una volta al mese. Bastano pochi minuti per capire se stai davvero facendo bene o se c’è ancora qualcosa da migliorare.
Perché la prevenzione inizia da qui: da gesti semplici, quotidiani, che ti fanno mantenere denti e gengive sani a lungo.
