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Alle elementari ricordo di aver studiato per la prima volta la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Ricordo che rimasi colpita da un concetto tanto semplice quanto rivoluzionario: ogni persona ha diritto alla vita, alla libertà e alla dignità.
Forse vivere in un mondo pienamente equo può sembrare un’utopia, ma credo profondamente che anche una sola voce, anche una sola goccia, possa contribuire a cambiare qualcosa.
Come disse Desmond Tutu: “Se sei neutrale in situazioni di ingiustizia, hai scelto la parte dell’oppressore.”
È un pensiero che torna spesso nella mia mente, soprattutto di fronte alle ingiustizie che continuano a scuotere il mondo, come quello che sta accadendo oggi a Gaza e in tanti altri luoghi.
Un principio che dovrebbe essere ovvio
Sento il bisogno di dirlo chiaramente: nel mio lavoro chiunque è il benvenuto e deve sentirsi al sicuro.
Potrebbe sembrare ovvio, ma non sempre lo è.
Per me invece è un principio fondamentale: non conta l’orientamento sessuale, l’identità di genere, la provenienza culturale o qualsiasi altra differenza. Conta la persona. Punto.
Come igienista dentale, il mio compito non è solo occuparmi della salute orale, ma anche creare uno spazio dove la relazione di cura si fonda su ascolto, empatia e rispetto. Il Codice Deontologico degli Igienisti Dentali (2025) lo sottolinea con forza: la nostra professione deve essere includente e mai escludente, nel pieno rispetto della dignità e della libertà di ciascuno.
Salute, diritti e politiche sociali: un legame indissolubile
Non possiamo dimenticare che la salute non è mai solo una questione clinica. È anche il risultato di scelte sociali, culturali e politiche.
Le politiche sanitarie e sociali hanno un impatto diretto sul benessere delle persone: pensiamo all’accesso equo alle cure, alla tutela delle minoranze, alla protezione delle categorie più fragili.
Parlare di inclusione nello studio dentistico significa inserirsi in questo contesto più ampio. La Costituzione italiana ci ricorda che la salute è un diritto fondamentale e che ogni cittadino deve poter accedere a cure di qualità senza discriminazioni.
Allo stesso modo, il Codice Deontologico degli Igienisti Dentali (2025) richiama al dovere di contrastare ogni condizione di emarginazione e di garantire equità in salute.
Per me, anche questo è “fare prevenzione”: non solo prevenire carie e malattie gengivali, ma contribuire – nel mio piccolo – a costruire una società più giusta, dove nessuno si senta escluso.
Il silenzio non basta
Molti pensano che non parlarne significhi restare neutrali. Io credo invece che il silenzio rischi di sedimentare ciò di cui invece dovremmo essere consapevoli.
Per questo ho scelto di scrivere queste righe: perché non basta non discriminare, è importante dichiarare con chiarezza che ogni persona è accolta e rispettata.
In conclusione
Questo blog nasce dal cuore e dalla convinzione che anche una voce singola, anche una goccia, possa fare la differenza.
Nel mio studio ogni persona è accolta per quello che è, con la certezza di trovare ascolto, rispetto e professionalità.
